Ormai in moltissimi lo avranno visto ed il rischio spoiler si riduce al minimo. Seguo le gesta dei supereroi Marvel da tutta la vita e, benchè ormai il fantomatico Mcu, ossia Marvel Cinematic Universe, si sia solidificato come un genere cinematografico definito e votato allo sbanco dei botteghini.....non si puó assolutamente non convenire sul fatto che "Avengers Infinity War" sia una delle massime espressioni di fumetto trasposto sul grande schermo. Non parlo degli onnipresenti effetti speciali che ormai dischiudono ogni limite tra fantasia e realtà e che, diciamocelo, oggigiorno è il minimo che si possa chiedere ad una produzione del genere, mi riferisco piuttosto al telaio di questo film, lungo oltre due ore e mezzo e straricco di personaggi e vicissitudini diverse, tuttavia perfettamente rese, incanalate e strutturate, non concedendo alla noia neppure dieci secondi del vostro tempo. Doctor Strange, Iron Man, Hulk, Thor, Capitan America, Pantera Nera, I Guardiani della Galassia, Spider-Man (l'unico che in questa versione non mi va giù)....tutti insieme, perfettamente. Cast stellare, cattivo con le fattezze di Josh Brolin e regia ottima dei fratelli Russo, che mai fanno rimpiangere Whedon, ormai passato alla scuderia concorrente.
Ovviamente le differenze con "Infinity Gauntlet" di Jim Starlin e George Perez/Ron Lim....storia che lessi alla sua prima pubblicazione italiana (nei primi numeri di "Marvel Comics Presenta:Zona M" della playpress pubblicato nel 1993), vi sono e sono quasi pari alle analogie. Ma poco importa, i tempi cambiano e le storie si adattano, purchè lo si faccia bene e coerentemente. E questo è il caso più riuscito, anni luce qualitativamente dalla Justice League della Warner Bros. La prima cosa che ho notato la caratterizzazione del grande personaggio antagonista, Thanos, oggi più "maturo", in un certo senso. Quello cartaceo dei primi anni novanta era un "folle innamorato" che, in parte per convinzioni e rivalsa ed in altra per compiacere Lady Morte....finì col suo guanto dell'Infinito per abbattere eroi, divinità varie e per dimezzare le forme di vita nell'Universo. Oggi, invece, il personaggio fumettistico di Lady Morte non è presente e la missione folle e genocida di Thanos e dei suoi fedelissimi è quasi paradossalmente un atto d'amore per la vita e per la sua "lieta preservazione": dimezzando gli abitanti dell'universo iperpopolato avrebbe garantito sviluppo e migliore vivibilità, alla metà lasciata in vita (vagamente come i "razziatori" di Mass Effect). E tutto con uno schiocco di dita: sarebbe stato il caso, senza rancore, a decretare quale degli esseri sarebbe sopravvissuto e quale scomparso per sempre, uno su due...e buona pace a tutti. E questo incipit...con un tale senso del vuoto, ce lo rende ancor più temibile, profondo, terrorizzante. Thanos non è insensibile, tutt'altro, la sua è una distorta forma d'amore per la vita (anche con grande intensità, basti vedere il rapporto con la figlia Gamora) e pari lo è il suo senso di accettazione della natura che muove i suoi gesti . I nostri Avengers sembreranno scontrarsi contro l'inevitabile ed ogni cosa possano pensare o attuare, difendere o attaccare, tutto sembrerà vano, drammaticamente, con dipartite illustri. E questa sensazione regna incontrastata...portandoci a sperare fino ad un ultimo istante, che tuttavia non sarà in questo film, ma nel suo seguito...ovviamente da non perdersi!
Commenti
Posta un commento