Uscita a Dicembre 2017 sul circuito di Netflix, "Dark" colpisce. È una produzione tedesca, ambientata in Germania in un prossimo 2019 e si snoda attorno agli eventi che precedono e seguono la scomparsa di un dodicenne, Mikkel Nielsen, sconvolgendo la vita di base tranquilla di una comunità in cui tutti conoscono tutti e dove non accade mai nulla.
Si fa per dire ovviamente.
L'oscurità che le dà il titolo, non solo campeggia nella fotografia e nella scenografia, sulle quali visivamente siamo su livelli molto alti....ma anche nelle nostre menti di spettatori "conquistati" da tanta cripticità, suscettibile delle più ponibili teorie sulle intenzioni reali o presunte dei personaggi e quindi sui risvolti di trama assolutamente ben congeniati, ma sempre avvolti nel mistero più vivido, episodio dopo episodio, portando la mente a lavorare ed a partecipare come risucchiata anch'essa, nelle vicende inquietanti che accadono ogni 33 anni nella piccola città tedesca di Winden. Mi fermo qui poiché ogni osservazione che avrei voglia di esprimere è suscettibile di spoiler, l'invito è guardarla ed aprire la mente ad un mix di affascinante mistero e complessità, con personaggi ben caratterizzati ed interpretati, con un ambiente assolutamente presente e dominante. In alcuni punti mi ha ricordato lontanamente Donnie Darko, in altri l'inquietudine silenziosa di Twin Peaks....meno invece quello che molti si aspettavano, ovvero una vaga similitudine con lo Sci-fi di Stranger Things, altro cult di Netflix. Ebbene, tranne forse che per un episodio singolo, in cui gli anni ottanta la fanno da padrone...direi che con la succitata serie i paragoni non sussistono affatto.
Stranger Things ha un fascino fanciullesco alla E.T. unitamente al rapporto ciurmesco-adolescenziale dentro i grandi arcani tipicamente Goonies, qui invece siamo su un altro piano, il taglio è nettamente più serio, più drammatico, ma il risultato non delude, non è inferiore....affatto, se posso dire la mia ha forse qualcosina in più della assolutamente fantastica seconda stagione di Stranger Things. È il mio pensiero, ma non posso che consigliarlo. E mettiamoci pure una colonna sonora New Wave da paura.....da AVERE!!!!
Si fa per dire ovviamente.
L'oscurità che le dà il titolo, non solo campeggia nella fotografia e nella scenografia, sulle quali visivamente siamo su livelli molto alti....ma anche nelle nostre menti di spettatori "conquistati" da tanta cripticità, suscettibile delle più ponibili teorie sulle intenzioni reali o presunte dei personaggi e quindi sui risvolti di trama assolutamente ben congeniati, ma sempre avvolti nel mistero più vivido, episodio dopo episodio, portando la mente a lavorare ed a partecipare come risucchiata anch'essa, nelle vicende inquietanti che accadono ogni 33 anni nella piccola città tedesca di Winden. Mi fermo qui poiché ogni osservazione che avrei voglia di esprimere è suscettibile di spoiler, l'invito è guardarla ed aprire la mente ad un mix di affascinante mistero e complessità, con personaggi ben caratterizzati ed interpretati, con un ambiente assolutamente presente e dominante. In alcuni punti mi ha ricordato lontanamente Donnie Darko, in altri l'inquietudine silenziosa di Twin Peaks....meno invece quello che molti si aspettavano, ovvero una vaga similitudine con lo Sci-fi di Stranger Things, altro cult di Netflix. Ebbene, tranne forse che per un episodio singolo, in cui gli anni ottanta la fanno da padrone...direi che con la succitata serie i paragoni non sussistono affatto.
Stranger Things ha un fascino fanciullesco alla E.T. unitamente al rapporto ciurmesco-adolescenziale dentro i grandi arcani tipicamente Goonies, qui invece siamo su un altro piano, il taglio è nettamente più serio, più drammatico, ma il risultato non delude, non è inferiore....affatto, se posso dire la mia ha forse qualcosina in più della assolutamente fantastica seconda stagione di Stranger Things. È il mio pensiero, ma non posso che consigliarlo. E mettiamoci pure una colonna sonora New Wave da paura.....da AVERE!!!!
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