Seconda operazione nostalgia targata Nintendo uscita nell'ottobre 2017, quindi attenzione, parliamo di un prodotto ufficiale, niente sublicenze, retropie o progetti portati avanti da terze parti, questo piccolo gioiellino di design è il secondo parto dedicato al suo retrogaming di due ed oltre decenni fa, della casa della grande N, diretto erede e successore del Nintendo Classic mini....piccola delizia in miniatura uscita nel 2016 e che magari, si, recensiremo in differita.
Chi come me ha assistito da consumatore incallito alla "console war" a sedici bit non può che tornare indietro nel tempo e godere di una campagna pubblicitaria attuale, sobria ma sempre tale, dedicata alle emozioni che erano in grado di dare i videogiochi a 16 bit...e quindi tornare a parlare di sprite, frame rate, palette di colori, 2d...e tanta bella robina che tanto ci ammaliava, prima dell'avvento della Playstation, dei poligoni e di una tra virgolette massificazione della console casalinga.
Chi come me ha assistito da consumatore incallito alla "console war" a sedici bit non può che tornare indietro nel tempo e godere di una campagna pubblicitaria attuale, sobria ma sempre tale, dedicata alle emozioni che erano in grado di dare i videogiochi a 16 bit...e quindi tornare a parlare di sprite, frame rate, palette di colori, 2d...e tanta bella robina che tanto ci ammaliava, prima dell'avvento della Playstation, dei poligoni e di una tra virgolette massificazione della console casalinga.
Ad essere sincero io ero all'epoca un sostenitore della console concorrente, ovvero il Sega Megadrive, che fu di fatto dopo il Gameboy, la mia prima vera console casalinga...alla quale passai dopo essermi forgiato i polpastrelli sui joystick del Commodore 64 (sia floppy che tape).
Ma dell'affetto per il Megadrive (che resta e rimane una console grandemente figa, con giochi da paura) parlerò in un'altra occasione, con il Supernintendo che avevano molti miei compagni di scuola, vi era una sana rivalità ed in fondo la sostanziale consapevolezza, (tralasciando una tutt'altro che ipotetica vittoria a mani basse nel campo Gdr) che quella console a conti fatti superava in prestazioni il mio Sega nero, specialmente su tre aspetti: audio, colori su alcuni giochi ed un uso del 3D o di uno pseudo 3D assolutamente appassionante almeno per quel periodo.
Tecnicamente insomma il Supernintendo aveva una marcina in più e l'arrivo dopo la metà degli anni 90 della Silicon Graphics (e di Donkey Kong Country come suo principale esponente) che ne allungò ancor più la vita....fu l'oggettiva e finale constatazione di questa prevalenza ed anche a livello di vendite mondiali possiamo dire che pure sul piano commerciale sia stato il vincitore tra gli esponenti della 16 bit generation. Morale della favola, alla fine degli anni 90 più che immerso nell'era Playstation, comprai da un compagno di classe il suo Supernintendo che tutt'oggi custodisco con il Megadrive nel mio piccolo museo personale dei videogames, con tutti gli onori.
Ma come è sto Supernintendo Classic mini? È un buon acquisto?
Beh per me si, in primis per il prezzo molto abbordabile, in fondo ti chiedono 78,99 euro poco più di un gioco di ultima uscita per Ps4....ci si può stare.
Il design come detto in esordio ricalca la fedeltà con la quale lo scorso anno è stato pensato il Nintendo Classic mini, ovvero un piccolissimo Supernintendo a tutti gli effetti, ovviamente solo a livello estetico, infatti logicamente lo slot cartuccia è meramente figurativo e stessa cosa per le entrate pad, che altro non sono che uno sportellino dove al proprio interno vi sono delle porte per pad del modello Wii (perfettamente compatibili quindi con pad della Wii) a cui si attaccano i due pad forniti nella nostra confezione...perfettamente uguali in estetica, ergonomia, dimensioni e giocabilità a quelli del vecchio Supernintendo. Si avvia con la semplice switch di accensione a cui si aggiunge il secondo bottone del reset.
L'uscita video è solo HDMI e l'alimentazione via Usb, con (occhio) alimentatore non incluso nella confezione. I giochi disponibili sono quelli in foto, 21 titoli tra i più rappresentativi (con diverse esclusioni eccellenti ed opinabili) e quindi Fzero, Starfox, Castlevania, Street Fighter 2 Turbo, Secret of Mana e i vari Supermario e DonkeyKong Country.
Certo belli ma un pò pochini!!!
La cosa si può ovviare modificando il firmware con il programma Hakchi2 che trovate ampiamente esplicato su internet, che vi consente di inserire facilmente ulteriori giochi scaricandovi le rom sino ad un massimo di 500 mb che è la memoria della console.
Si possono inserire anche altre console con Retroarch sempre ampliando le funzioni di Hackchi2. Ricordo però che giocare con le rom se non detenete la copia originale del gioco è illegale e quindi amate ma non abusate del videogioco.
Tutta questa serie di funzioni legate ad un'interfaccia bella ed accattivante con le locandine dei giochi da scorrere nel menù di selezione rendono l'esperienza di questa mini console molto divertente, storica ed appagante con l'unico neo di non poter usufruire di un reale full screen, ma di doversi abituare alle bande nere ed alle cornici.
Insomma acquisto che consiglio assolutamente se siete stati hardcore gamers dell'epoca, se non lo siete stati.....è senz'altro una buona occasione per conoscere ufficialmente i 16 bit videoludici tramite il loro più grande esponente rimpicciolito!
Ma dell'affetto per il Megadrive (che resta e rimane una console grandemente figa, con giochi da paura) parlerò in un'altra occasione, con il Supernintendo che avevano molti miei compagni di scuola, vi era una sana rivalità ed in fondo la sostanziale consapevolezza, (tralasciando una tutt'altro che ipotetica vittoria a mani basse nel campo Gdr) che quella console a conti fatti superava in prestazioni il mio Sega nero, specialmente su tre aspetti: audio, colori su alcuni giochi ed un uso del 3D o di uno pseudo 3D assolutamente appassionante almeno per quel periodo.
Tecnicamente insomma il Supernintendo aveva una marcina in più e l'arrivo dopo la metà degli anni 90 della Silicon Graphics (e di Donkey Kong Country come suo principale esponente) che ne allungò ancor più la vita....fu l'oggettiva e finale constatazione di questa prevalenza ed anche a livello di vendite mondiali possiamo dire che pure sul piano commerciale sia stato il vincitore tra gli esponenti della 16 bit generation. Morale della favola, alla fine degli anni 90 più che immerso nell'era Playstation, comprai da un compagno di classe il suo Supernintendo che tutt'oggi custodisco con il Megadrive nel mio piccolo museo personale dei videogames, con tutti gli onori.
Ma come è sto Supernintendo Classic mini? È un buon acquisto?
Beh per me si, in primis per il prezzo molto abbordabile, in fondo ti chiedono 78,99 euro poco più di un gioco di ultima uscita per Ps4....ci si può stare.
Il design come detto in esordio ricalca la fedeltà con la quale lo scorso anno è stato pensato il Nintendo Classic mini, ovvero un piccolissimo Supernintendo a tutti gli effetti, ovviamente solo a livello estetico, infatti logicamente lo slot cartuccia è meramente figurativo e stessa cosa per le entrate pad, che altro non sono che uno sportellino dove al proprio interno vi sono delle porte per pad del modello Wii (perfettamente compatibili quindi con pad della Wii) a cui si attaccano i due pad forniti nella nostra confezione...perfettamente uguali in estetica, ergonomia, dimensioni e giocabilità a quelli del vecchio Supernintendo. Si avvia con la semplice switch di accensione a cui si aggiunge il secondo bottone del reset.

Certo belli ma un pò pochini!!!
La cosa si può ovviare modificando il firmware con il programma Hakchi2 che trovate ampiamente esplicato su internet, che vi consente di inserire facilmente ulteriori giochi scaricandovi le rom sino ad un massimo di 500 mb che è la memoria della console.
Si possono inserire anche altre console con Retroarch sempre ampliando le funzioni di Hackchi2. Ricordo però che giocare con le rom se non detenete la copia originale del gioco è illegale e quindi amate ma non abusate del videogioco.
Tutta questa serie di funzioni legate ad un'interfaccia bella ed accattivante con le locandine dei giochi da scorrere nel menù di selezione rendono l'esperienza di questa mini console molto divertente, storica ed appagante con l'unico neo di non poter usufruire di un reale full screen, ma di doversi abituare alle bande nere ed alle cornici.
Insomma acquisto che consiglio assolutamente se siete stati hardcore gamers dell'epoca, se non lo siete stati.....è senz'altro una buona occasione per conoscere ufficialmente i 16 bit videoludici tramite il loro più grande esponente rimpicciolito!
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