Un flop totale. Ahi ahi!!!!!
"Open House", nuovo pseudo-horror prodotto per Netflix, rappresenta una sorta di prontuario sul come distruggere l'essenza di un film, spezzare repentinamente un interesse innescato nello spettatore, che pur s'era discretamente ben coltivato nei primi tre quarti d'ora di pellicola, ed infine portare al più desolato pentimento: quello di avergli concesso due ore del vostro tempo!
Si perché, se dal plot certamente poteva nascere qualcosa di interessante, intrigante ed allo stesso tempo inquietante....alla fine dei giochi un'ultima mezz'ora, a dir poco devastante, toglie ogni sorta di dignità a questo lavoro.....arrivando a prendere per fondelli chi ha premuto il tasto play.
Per farla breve in una famiglia, con qualche serio problema economico ma comunque con sani valori, un giorno....mentre faceva la spesa e sotto gli occhi del figlio, muore il papà, Brian. Questa dipartita lascia la mamma Naomi (Piercey Dalton) ed il figlio Logan (Dylan Minnette....quello di Tredici) ancora più in difficoltà nel mantenersi, sicchè dopo il funerale, la sorella di Naomi e zia di Logan, Allison, convince i due a lasciare la loro casa di città ed a trasferirsi, per un po' di tempo, nella sua grande casa di montagna, che in realtà è libera poichè messa in vendita. Ma non è un grosso problema....le case mica si vendono in un giorno! Per loro, quindi, vi sarebbe solo una minima seccatura: dalle 9:00 alle 17:00 di ogni domenica, dovranno aprirla per le visite del pubblico, che verrà accolto con l'aiuto di un'agenzia immobiliare (la quale, tra le note, si avvale di uno staff non simpaticissimo, ma alla fine, mica ci devi uscire a cena, no?). Ad ogni modo, per questo si chiama "Open House" e fin qui, tutto fila, anzi, come detto, intriga nella costante ricerca di possibili "ostili" alla nostra coppia di protagonisti. E poi, di conseguenza, ci sta il contesto, quello montano e della sua popolazione.
Infatti la casa è in un paese molto strano, ambiguo, la classica comunità montana dove non manca nulla e dove tutti conoscono tutti....alla Twin Peaks? No è un abbaglio. Può tuttavia esserci del mistico, del soprannaturale: infatti quando Logan e Naomi giungono in paese, rischiano subito di investire un misterioso individuo (visto da entrambi) che però poi scompare, smaterializzandosi. Vi ricorda Silent Hill....no, confermo e ripeto, è solo un abbaglio e non si capisce francamente "perchè non ci sia un perché".
Poi abbiamo la vicina stramba, forse impicciona, forse rimbambita ad arte o psicopatica ma certamente con personalità altalenante, nonchè altri compaesani fin troppo interessati ai due nuovi arrivati ed al loro lutto. Uno di loro, il bello della Boutique, tenterà anche degli approcci con la neo-vedova Naomi. Che...cattivo....gusto, o l'interesse è un mezzo per fini arcani? Ad un certo punto abbiamo la sensazione netta che Logan con sua mamma siano "prede indebolite in una tana di lupi". Insomma....un contesto niente male e molto ambiguo, niente e dico niente, pertanto, sembrerebbe rassicurante anzi, forse tutti nascondono qualcosa....magari non sono chi vogliono sembrare....e qui mi ricorda il recente e discreto "Get Out-Scappa", ma anche in questo caso trattasi solo di un abbaglio. Questo comunque vuol dire che il terreno fertile ed una bella semina su cui dipanare questo canovaccio di thriller mistico ed oppressivo, la coppia registica Angel & Coote, l'aveva tutto sul tavolo. Si trattava di proseguire e sviluppare uno dei tanti possibili fili che questa matassa ti metteva a disposizione, inserirci una decente verve ed un buon risultato sarebbe stato assicurato. Invece la follia pura. Il film sterza in rettilineo, cade nel banale, degrada...non spiega nulla e poi finisce, lasciandoci di fronte ad uno degli epiloghi più assurdi, scemi e furbi che io abbia mai visto!!!! Scordatevi il possibile esoterico, non c'entra nulla: dell'uomo scomparso ed apparso in strada nel quasi investimento,non se ne parla più. Scordatevi che le qualità di corridore di Logan servano a qualcosa (eppure la trama ce ne perde di tempo e scene, sulla questione che "L' atletica sta nel sangue del ragazzo bla bla bla...."....prendendoci in giro), scordatevi che la morte del papà abbia un significato o sia una "chiave" (le scene che potevano lasciarcelo intendere erano semplicemente un no-sense....forse per guadagnare minutaggio?), non date motivazioni o nessi agli incubi di Logan (gli incubi li abbiamo tutti...belli e brutti, e lui è un adolescente complessato), scordatevi l'ambiguità degli abitanti del paese (sono così da sempre, ma so pezzi de pane!), scordatevi in ultimo gli arcani segreti celati nello scantinato della casa, su cui la nostra attenzione sembrerebbe coinvolta in molte situazioni (che poteva facilmente lasciar presagire ad antiche ritualità, invece era solo....la cantina della zia)......quindi seppure vi è nel titolo, questa Open House è nella sostanza innocua.
Limitatevi a ciò che vedete, alla superficie delle cose, perché oltre quella non esiste nulla. Questo era in sostanza per dirvi come muore questo film, peraltro con tutti i suoi personaggi principali, almeno quelli identificati dallo spettatore. Ogni cosa si smaschera per essere la versione più banale di se stessa e finiscono per perire tutti, come nel più cretino clichè degli horror....perché, udite-udite, semplicemente ci sta la comparsa di uno scemo, definiamolo così, che non si conosce chi sia, non si sa perché faccia quelle cose e sopratutto compare all'improvviso, quasi alla fine. Violenza peraltro senza sostanza, immotivata. Tutto il resto delle nostre congetture? Pippe mentali. Comunque, purtroppo, questo tizio rimane un "boh"....dopo averci tenuto un'ora e mezza a distrarci su altre cose, i registi non lo inquadrano mai direttamente!!! Insomma....si può ipotizzare, che aveva visitato la casa insieme ad altri potenziali compratori ed aveva l'hobby di ammazzarne gli abitanti, qualora avesse avuto (rimarchiamolo) la fortuna di trovarceli dentro la notte. Infatti, sempre senza mai inquadrarlo, alla fine il personaggio va a visitare un'altra Open House in un'altro paese, ben lontano dalle montagne. La domanda è, ma queste "Open House", hanno sempre degli abitanti dentro??? Per me, soprattutto nel caso di queste "seconde case/abitazioni per vacanza" affidate ad agenzie immobiliari ed in vendita in paesini isolati.....è un caso molto raro!!!!! In questo film, il tizio indefinito, ha avuto il gran sederone di di beccarci la vedova ed il figlio quali ospiti della zia, ma in altri casi? Insomma....sto benedetto tipo....ha vinto alla lotteria dei serial killer? Bah, così finisce il film, non capiamo di fatto nulla se non una fila di stupidaggini, nulla più ci è concesso sapere.....e sinceramente questo non ha senso. Il tempo che ci ho passato....non ha senso: un boh...che genera un bah!
Voto 5 agli attori (impossibile non capacitarsi della boiaccata pazzesca a cui si è preso parte, malgrado provino a fare qualcosa, come Minnette in perenne versione cane bastonato, forse per impietosirci) e voto 3 alla regia (basta poco per distruggere un castello e loro sono meglio della dinamite!!!!). Ragazzi, non mi pento degli spoiler, perché in questo caso lo spoiler vi salverà! E, comunque, questo è il secondo thriller-horror (che poi è un filone di film che ha poco di entrambi i generi) che vedo, autoprodotto da Netflix e che, diciamolo, finisce a cacchio..........con un terribilmente pessimo risultato complessivo. Il primo cattivo assaggio, per la memoria postera, era stato "Mercy". Fossi in Netflix mi rimetterei in gioco...e produrrei un sequel,in cui spiegare tutti i buchi ed i casini creati in questo film......riprendendosi la pletora di delusissimi (ed incazzati) spettatori che ha generato "Open House".
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