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Altered Carbon

Tratto dalla triologia di fantascienza di Richard K.Morgan ed in particolare dal primo libro "Bay City", la serie TV Netflix Altered Carbon, si presenta come un mix di elevata qualità tra sci-fi e thriller con punte di noir e psichedelia di matrice futuristica, assolutamente perfetto. Nel complesso è pertanto una serie ottimamente pensata e realizzata, con personaggi ultradefiniti, emozionanti ed un telaio di trama "spesso" (nel senso solidissimo) e coinvolgente. Siamo nell'anno 2384 e l'umanità gode dei benefici portati dal viaggio intergalattico. Ovviamente ciò comporta delle conseguenze nel tenore e nella concezione della vita, sui piani esistenzialistico e sociale. Il rapporto tra scienza e natura è nettamente sbilanciato a favore della prima e sulla terra l'umanità vive concentrata in enormi e settarie metropoli, governate da ricchissimi aristocratici, i "Mat" (abbreviazione di "Matusalemme"), che vengono venerati come delle vere e proprie divinità. In un certo senso il paragone non è messo lì, anzi potrebbe stare decisamente in piedi, in quanto questi personaggi, al fianco dell'enorme potere politico ed economico che esercitano, godono praticamente dell'immortalità. Questo è reso concretamente possibile, in quanto la tecnologia ha consentito di racchiudere la memoria e la coscienza umana dentro dei piccoli dispositivi, dette "pile" che ogni uomo indossa sottopelle alla base della nuca. Se il corpo muore, la pila viene impiantata in un nuovo corpo "usato" o "clonato" (detto custodia) ed ergo può proseguire il suo percorso. Solo nel caso in cui la pila venisse danneggiata o distrutta, l'essere umano cesserebbe la sua esistenza, incappando in quella che si definisce "vera morte". 


I Mat, potenti "despoti illuminati", avendone le possibilità economiche, dispongono quindi di svariati cloni ed un sistema di backup della loro pila: praticamente riescono normalmente a garantirsi una rinascita costante da centinaia di anni. Il protagonista della nostra serie è Takeshi Kovacs, uno speedy, ossia un ribelle/mercenario altamente addestrato, letale e specializzato nella padronanza della propria coscienza....la cui pila, a seguito dell'arresto, è imprigionata sotto ghiaccio da ben 250 anni. Kovacs è tuttavia risvegliato ed impiantato nel corpo/custodia dell'agente di polizia Ryker (Joel Kinnaman), per un preciso motivo: con queste nuove sembianze, in un futuro a lui sconosciuto, dovrà indagare alle dipendenze del Mat, Laurens Bencroft (James Purefoy).....circa l'omicidio di....Laurens Bencroft!!! Infatti il ricco magnate é morto con un colpo di pistola alla testa, ha perso quindi una custodia, nonché la memoria delle sue ultime 48 ore, ricordi fondamentali che purtroppo non si possono più recuperare. Starà a Kovacs (definito il migliore sul mercato) indagare, scoprire e comunicare a Bencroft come sia morto....in cambio del diritto di vivere in quest'epoca e quindi della libertà! La serie come detto è curata e bellissima, non eccessivamente lunga (ha 10 episodi) ed è ottimamente interpretata. Impossibile non paragonarla in senso successorio ad alcuni illustri esempi del passato come in primissima istanza Blade Runner, specialmente nell'ambientazione metropolitana technofuturistica, di tipo "sporco", nonché nelle intense vicissitudini thrilleristiche/poliziesche dalle quali, come era prevedibile, emerge che dal caso singolo si vada a finire, a suon di scoperte,flashback ed implicazioni, verso "ordini superiori".


 Vi è poi una profonda riflessione sul senso/natura/valori della vita umana, in cui le custodie ed replicanti di Blade Runner prima o poi trovano un punto d'unione concettuale. Non trascurabile anche il notevole spazio riservato alla realtà virtuale, alla vita illusoria nell'artificiale e qui i rimandi sono a Matrix su tutto ed, in parte, nell'aspetto "decadenziale" e di "sostanziale solitudine", mi ha ricordato il vecchio Strange Days (1995) della Bigelow. Tutto ben fatto, quindi tutto ed assolutamente nella migliore accezione dei termini!

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