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Dilemma: perché nei cartoni giapponesi regnano incontrastati i capelli colorati??? E non solo...

Verdi, viola, blu, rossi....insomma, lo sappiamo, le tinte sono variegate e molteplici. Ci sono rimasti impressi, li ricordiamo sempre con affetto ed in un certo senso ne apprezziamo le fattezze (anzi diciamolo, ci piacciono)....ma forse non ci siamo mai più di tanto spesi nel farci la domanda: ma perché? Neppure io l'ho mai fatto approfonditamente. Ma come in una puntata di Voyager...chiediamoci: esiste un motivo alla base del quale si è optato per questa scelta di character design? Una risposta non c'è, non esiste, a meno che non si vada ad indagare proprio nella politica degli studi di animazione, perlomeno in quelli che hanno "basato" questo trend, per gli altri ovviamente non è si trattato altro che inserirsi ed adeguarsi in un genere "consolidato". Neppure il manga, che nel novanta percento dei casi ha generato o ispirato il relativo anime di riferimento, può aiutare...in quanto nel fumetto giapponese regna il bianco e nero....ergo finché non esce il cartone animato, di fatto neppure sappiamo quali siano i colori di riferimento del nostro personaggio. Mi vengono alla mente ad esempio i personaggi di Kenshiro: nel manga Buronson/Hara hanno capelli apparentemente normalissimi e reali, mentre nel cartone uscito nel 1984 gli autori hanno aggiunto un tocco di colorante (colorante che a differenza del cibo forse nel mondo post-atomico non scarseggiava!!!), con alcune difformità persino (Raul/Raoh nel manga è biondastro o comunque chiaro, nel cartone è moro ma ci sono molti altri esempi....come Rei con i capelli blu/celesti, Yuda, Shu, Yuza...etc...). La risposta più immediata e tutta puntata su mondo di Kenshiro può sussistere nella sua dichiarata ispirazione: i film di Mad Max, oltre che un pò dell'iconografia pop e made in Usa anni '80. Beh, Mad Max aveva nel suo DNA il taglio di contesto punk (combatteva selvaggi punk-criminali vestiti in pelle, con spuntoni, pelliccione, piumaggi e creste ben evidenti e lui vestiva col mitico chiodo), quindi dando colore e movimenti al manga, la casa di produzione ha proiettato queste inclinazioni stilistiche, a questo punto inequivocabilmente in maniera coerente. Ken era un pó Mel Gibson (è un pò Stallone), il suo mondo martoriato era praticamente quello di Mad Max con le ingiustizie quotidiane da parte dei più forti sui più deboli e la continua corsa alle derrate alimentari ed al carburante, mentre Raul faceva pensare a Schwarzenegger....e Falco, non pare Dolph Lundgren, versione Rocky IV????


 Ma non può essere la spiegazione completa, ovviamente. Devono sussistere altre motivazioni anche perché si parla di un fenomeno non relativo, ma radicato e diffuso. In questo caso la risposta che mi è balzata alla mente, che si può  anche un tantinello generalizzare, è relativa al tempo in cui la serie di Kenshiro è uscita, e coincide pure col tempo in cui vennero alla luce moltissime delle serie che quelli come me hanno nel cuore...ovvero gli anni ottanta e la loro cultura. Siamo in piena era post-punk e new wave, gli artisti si truccavano, si tingevano i capelli, se li filavano o li estremizzavano.....ed erano terribilmente apprezzati ed in un certo senso "magnetici". Questo filone è ripreso anche dalle sigle originali di queste serie (che erano sigle bellissime), in cui veramente regna il rock semplice ed acchiappone anni 80, oppure le melodiche ballate concepite in stile pop/new wave. Ken era quindi un pó Clash ed i suoi nemici erano in Sex Pistols style, detta molto riduttivamente per luoghi comuni. Può essere pertanto una spiegazione ovviamente legata alla "presa" del prodotto sull'utenza giovane e quindi al marketing. 


Ma gli anni '80 sono passati e ste chiome colorate sono ancora lì. Che in quel periodo sia nato allora un genere che tutt'oggi ispira le produzioni, di fatto stando in piedi? Non è sbagliato crederlo, perché il successo crea delle basi per un prodotto che poi cammina con le sue gambe indipendentemente dalle sue "fonti". Poi ci sta da considerare un altro elemento, ossia il discorso inerente le anatomie caratteriali, una sorta di segnale sul "contenuto" del personaggio...ovviamente, per fare un esempio: chi ha i capelli rossi è potenzialmente un personaggio sanguigno, "acceso", "brioso", ....mentre chi ha il blu appartiene alla "calma", all'equilibrio, chi ha l'azzurro alla fantasia, alla creatività, chi ha il verde è la saggezza e via dicendo.


 Pensiamo ad un personaggio come Ranma 1/2 ed alle sue trasformazioni da uomo a ragazza roscietta, al di là del cambio di sesso dovuto al tocco con l'acqua, vi era un preciso cambio di carattere, un influsso femminile su una personalitá maschile....ovvia quindi, se ci pensate, la scelta del colore rosso! Oppure, facciamo un altro esempio, quello dei 5 Samurai (o Samurai Troopers) in cui già x questioni di sceneggiatura entravano in gioco gli elementi della natura. Sami, il guerriero della luce, era appunto biondo (simbolo della luce) e la sua armatura verde (era il saggio del gruppo), stesso discorso e molto analogo si puó fare per gli altri, Kimo del cielo, Rio del fuoco e via dicendo. Nei cavalieri dello Zodiaco  è vero, Sirio il Dragone era il saggio del team, ma non aveva i capelli verdi (li aveva Andromeda)....ma se doveste associarlo ad un colore a cosa pensereste? Ovviamente al verde, colore della sua armatura. E Andromeda? Al rosa...ma non al verde. Siamo usciti fuori dal tema capigliatura ma la cromia rispecchia le caratterizzazioni, sui capelli dei cavalieri potrei invece pensare non al no-sense ma ad una questione di estetica da consolidare con le armature. Vi sono miliardi di altri esempi e so, su questi ultimi si parla più di colori applicabili in senso generale che di chiome da tingere, ma se anche il simbolismo del colore che, come appurato, sussiste onnipresentemente nelle trame di queste serie, rappresentasse un genere da cui parzialmente o notevolmente attingere nella scelta delle chiome? Nei cavalieri magari hanno optato per dare alle armature quel senso del colore che in altre serie danno alla tinta dei capelli. Se anche il capello fosse stato del medesimo colore dell'armatura magari il personaggio ne sarebbe fuoriuscito troppo monotono e monolitico, poco attraente insomma.


Inoltre non tralasciamo che in giappone la tendenza a cambiare e variegare la capigliatura, potrebbe anche derivare, come ho trovato in rete, dal fatto che in giappone son quasi tutti mori o castani, non vi è il biondo, il roscio...insomma senza differenziazioni i personaggi, in lungo od in breve, sarebbero creativamente resi nell'estetica in maniera troppo simile, ostacolo che la fantasia invece ti porta a superare e diversificare. E l'ispirazione ai canoni pop stranieri potrebbe parzialmente subentrare anche in tal caso, portando ad una fusione con la cultura orientale, che assolutamente fa di questi personaggi delle pietre miliari nell'immaginario umano. Non è la risposta risolutiva, ma certamente è un fattore od un dato da tenere almeno un pochino in considerazione....per il resto se qualcuno ha la sua teoria...bhè possiamo arricchire il nostro bagaglio!!!! Magari!!! 

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