Sono un fan della tetralogia, l'ho adorata, la adoro tutt'oggi. Perfetto mix (eccellente nei primi due film) tra action, thriller, drama e commedia. Non mancava nulla a quei polizeschi con questo marchio che affondavano le loro radici negli anni '80, con il grande Richard Donner alla regia e con i due mattatori Mel Gibson nel ruolo dell'impulsivo, pazzo e letale Martin Riggs e Danny Glover nei panni dell'esperto e "tradizionale" poliziotto maturo Roger Murtaugh. Gibson in particolare sui ruoli da "pazzo" e uomo d'azione anticonvenzionale ci si è alimentato la carriera e convengo che nei film di Donner (includo "Maverick" del '94 e "Ipotesi di Complotto" del '97), rappresenta sempre il punto di forza della pellicola. Martin Riggs è un poco la seconda pelle di Mel Gibson, che tuttavia ora sarebbe improponibile da riprodurre, avendo il nostro attore 62 anni ed il poliziotto texano di Los Angeles salutato il suo pubblico egregiamente nel 1998 con Arma Letale 4, che di fatto chiude nel migliore dei modi la saga. Tutto questo per dire che fare una serie tv su Arma Letale nel 2016 puó essere molto rischioso ed al pari un bel peso. È un brand tosto, molto amato, molto rispettato e che per essere rievocato deve dare per scontata una certa esigenza del pubblico.
Per questo ho atteso molto prima di vedermi tutti i 18 episodi della prima stagione (la seconda è stata già ufficializzata). Il risultato?
La prima parola che mi viene in mente è "soddisfacente", ovviamente non da urlo o eccellente, non potrebbe mai per mille motivi, perchè il cast è diverso, perchè i tempi sono diversi, perchè la tv non è il cinema, ma considerate tutte queste dovute premesse, lo spettacolo sta abbastanza bene a galla. Martin Riggs è interpretato da Clayne Crawford, nome che sino ad oggi non ci rievoca molto, infatti ha avuto qualche discreto ruolo cinematografico e una medio-discreta carriera nelle serie tv. È un Riggs baffuto ma ci sta, se la cava bene nelle parti soft ed è abbastanza sciolto in quelle action....la figura è una via di mezzo secondo me tra il Riggs del secondo e del terzo film (quello del primo era veramente duro e letale).
Roger Murtaugh invece è una vecchia conoscenza...ovvero Damon Wayans, che in Usa gode di buona fama e che qui da noi qualcuno ricorderà principalmente come co-protagonista con Bruce Willis de "L'ultimo boyscout" del '91 e della Sit-com "Tutto in famiglia" dei primi anni duemila. Lui insomma ha spiccate doti comiche, le mette in campo quando la serie tutt'altro che raramente gliele concede. È un Murtaugh più comico e sportivo...forse meno attinente al personaggio di Danny Glover, tuttavia la coppia tiene, se contestualizzata ai nostri giorni. Tutto il resto è su buoni livelli ed anche i capisaldi della trama di base, ovvero il concetto della famiglia in cui Murtaugh di fatto "adotta" il vedovo e tormentato Riggs, il particolare rapporto ciurmesco e di compensazione trai due ed in ultimo il casino che combinano quando stanno in servizio direttamente proporzionale ai casi che risolvono. Anche i comprimari ricalcano l'incarnazione cinematografica, il pacato capitano che allenta e tira la corda ai due, il quadro di "casa Murtaugh" (dove manca una figlia 😊), la psicologa del dipartimento anche se in un ruolo più centrale, rispetto a quello cinematografico. La pecca è che la grande scarica di adrenalina tipica dei 4 film è molto spalmata nei canoni di una serie polizesca che deve durare, caso dopo caso, per 18 puntate....senza il caso "madre" che in mezzo o sotto quelli di giornata, magari ci tenga incollati e tenga incollate tra loro tutte le 18 puntate verso un gran finale di stagione. Peró non è male, se amate la serie, con i dovuti distinguo si puó guardare, anche con piacere!
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La tetralogia originale, cimelio di casa! |
Per questo ho atteso molto prima di vedermi tutti i 18 episodi della prima stagione (la seconda è stata già ufficializzata). Il risultato?

Roger Murtaugh invece è una vecchia conoscenza...ovvero Damon Wayans, che in Usa gode di buona fama e che qui da noi qualcuno ricorderà principalmente come co-protagonista con Bruce Willis de "L'ultimo boyscout" del '91 e della Sit-com "Tutto in famiglia" dei primi anni duemila. Lui insomma ha spiccate doti comiche, le mette in campo quando la serie tutt'altro che raramente gliele concede. È un Murtaugh più comico e sportivo...forse meno attinente al personaggio di Danny Glover, tuttavia la coppia tiene, se contestualizzata ai nostri giorni. Tutto il resto è su buoni livelli ed anche i capisaldi della trama di base, ovvero il concetto della famiglia in cui Murtaugh di fatto "adotta" il vedovo e tormentato Riggs, il particolare rapporto ciurmesco e di compensazione trai due ed in ultimo il casino che combinano quando stanno in servizio direttamente proporzionale ai casi che risolvono. Anche i comprimari ricalcano l'incarnazione cinematografica, il pacato capitano che allenta e tira la corda ai due, il quadro di "casa Murtaugh" (dove manca una figlia 😊), la psicologa del dipartimento anche se in un ruolo più centrale, rispetto a quello cinematografico. La pecca è che la grande scarica di adrenalina tipica dei 4 film è molto spalmata nei canoni di una serie polizesca che deve durare, caso dopo caso, per 18 puntate....senza il caso "madre" che in mezzo o sotto quelli di giornata, magari ci tenga incollati e tenga incollate tra loro tutte le 18 puntate verso un gran finale di stagione. Peró non è male, se amate la serie, con i dovuti distinguo si puó guardare, anche con piacere!
Ultima nota...tutta della versione italiana, ottime, anzi grandiose le prove dei mitici doppiatori Iansante e Boccanera, per Murtaugh e Riggs!!! Perfetti.
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