Vista, questa miniserie tv Usa-Canada del 2014, composta da 6 episodi. Mi piacerebbe chiamarla STAGIONE 1, ma purtroppo non mi sarà possibile....è una stagione, credo esulando dalla volontà degli ideatori, unica.
Dunque, cercare d'inquadrarla non è facile, direi che fonde molti generi, sotto una cappa molto ambigua e blanda di space-saga. Il plot non è banale, anzi è originale.
Ci trovo molti riferimenti ad opere del passato non solo cinematografiche. Infatti l'idea che una grande "arca spaziale" possa rappresentare la grande speranza per l'umanità di sopravvivere ai limiti ed alle sofferenze del proprio pianeta, l'abbiamo già apprezzata in altre trasposizioni, sia classiche che recenti. In questo caso abbiamo una maxi astronave, come una cittadina, che con i suoi 600 abitanti... vaga nello spazio dal 1963.
In attinenza, è il fondere questa ambientazione (quella appunto della grande nave Ascension) con la vita dei suoi abitanti che desta interesse e curiosità. Si aggiunga poi, che molti personaggi sono eredi, generazioni successive di coloro i quali s'imbarcarono nel 1963, ovvero sono nati dentro la nave....in quanto la serie è ambientata nel 2014, al 50esimo anno di viaggio spaziale. Mi ricollego pure ad un celebre anime, Macross....ebbene, qualcosa dell'Ascension mi ricorda pure la mitica nave SdF1 (Super Dimensional Fortress 1)!!!! Abbiamo quindi a che fare con degli uomini e donne dello spazio, nati lontano dalla terra, che si ispirano all'umanità tramite vecchi video e film o consultando i testi della biblioteca. Un'umanità distante, assimilata in quarantena stellare e ristretta....chissà, è un approccio per carpire la natura dell'uomo nell'accezione migliore? È un'utopia questo viaggio e questa strana comunità che si porta dentro e dietro questi valori "iniettati" da un mondo lontano?
Per un bel pò devo dire, te le fai queste domande. Allora ti concentri proprio sugli abitanti: dai modi di vivere e di interagire tanto tra loro quanto con i vari ambienti dell'astronave, sino al tipo di società con cui questi "navigatori" hanno ricreato una società e riconosciuto la propria organizzazione dentro l'Ascension (nascite controllate, la tendenza "pro fine" a tradire il partner, le gerarchie strettissime ma fragili, la lotta politica sino ai più alti gradi di controllo, gli antagonismi quotidiani). Insomma, tutto un sistema decisamente "di mondo" ma che pare, lontano dalla terra, funzionare. Ma essere ed apparire sono cose differenti, e le cose sarebbero magari potute filar lisce.... sinchè l'omicidio di una ragazza (con cui effettivamente la serie si apre).....non inizierà a mettere tutto in discussione, a svelare limiti, misteri paranormali e menzogne della missione....sinchè l'apparenza non supererà addirittura la fantascienza....aprendosi verso una realtà non scontata, anzi a sorpresa!
Gli do un bel 7+ peccato perchè anche qui una seconda serie ci stava a fagiolo.
Dunque, cercare d'inquadrarla non è facile, direi che fonde molti generi, sotto una cappa molto ambigua e blanda di space-saga. Il plot non è banale, anzi è originale.
Ci trovo molti riferimenti ad opere del passato non solo cinematografiche. Infatti l'idea che una grande "arca spaziale" possa rappresentare la grande speranza per l'umanità di sopravvivere ai limiti ed alle sofferenze del proprio pianeta, l'abbiamo già apprezzata in altre trasposizioni, sia classiche che recenti. In questo caso abbiamo una maxi astronave, come una cittadina, che con i suoi 600 abitanti... vaga nello spazio dal 1963.
In attinenza, è il fondere questa ambientazione (quella appunto della grande nave Ascension) con la vita dei suoi abitanti che desta interesse e curiosità. Si aggiunga poi, che molti personaggi sono eredi, generazioni successive di coloro i quali s'imbarcarono nel 1963, ovvero sono nati dentro la nave....in quanto la serie è ambientata nel 2014, al 50esimo anno di viaggio spaziale. Mi ricollego pure ad un celebre anime, Macross....ebbene, qualcosa dell'Ascension mi ricorda pure la mitica nave SdF1 (Super Dimensional Fortress 1)!!!! Abbiamo quindi a che fare con degli uomini e donne dello spazio, nati lontano dalla terra, che si ispirano all'umanità tramite vecchi video e film o consultando i testi della biblioteca. Un'umanità distante, assimilata in quarantena stellare e ristretta....chissà, è un approccio per carpire la natura dell'uomo nell'accezione migliore? È un'utopia questo viaggio e questa strana comunità che si porta dentro e dietro questi valori "iniettati" da un mondo lontano?
Per un bel pò devo dire, te le fai queste domande. Allora ti concentri proprio sugli abitanti: dai modi di vivere e di interagire tanto tra loro quanto con i vari ambienti dell'astronave, sino al tipo di società con cui questi "navigatori" hanno ricreato una società e riconosciuto la propria organizzazione dentro l'Ascension (nascite controllate, la tendenza "pro fine" a tradire il partner, le gerarchie strettissime ma fragili, la lotta politica sino ai più alti gradi di controllo, gli antagonismi quotidiani). Insomma, tutto un sistema decisamente "di mondo" ma che pare, lontano dalla terra, funzionare. Ma essere ed apparire sono cose differenti, e le cose sarebbero magari potute filar lisce.... sinchè l'omicidio di una ragazza (con cui effettivamente la serie si apre).....non inizierà a mettere tutto in discussione, a svelare limiti, misteri paranormali e menzogne della missione....sinchè l'apparenza non supererà addirittura la fantascienza....aprendosi verso una realtà non scontata, anzi a sorpresa!
Gli do un bel 7+ peccato perchè anche qui una seconda serie ci stava a fagiolo.
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